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Storia

Dai racconti della signora Marzia Battivelli:

“Durante la guerra del 15-18 mio nonno Giuseppe faceva il barbiere e gli analfabeti andavano da lui a farsi scrivere lettere per corrispondere con i parenti al fronte. Così in negozio, oltre agli accessori per barba e capelli, hanno iniziato ad esserci carta, pennino e calamaio. Da lì è nata la cartoleria. Anche mio padre, Ivan, dopo aver fatto esperienza lavorativa in banca, è andato a lavorare con mio nonno.

Dal primo negozietto nel centro storico di Conegliano, la cartoleria si è poi trasferita in Viale Carducci dov’è rimasta fino al 2019. Ricordo quando arrivavano i camion carichi di quaderni che venivano portati a mano sul solaio della casa a fianco. Gli scalini erano di legno sconnessi e con i buchi. Quanta fatica e quanta operatività! A quel tempo mio padre, Ivan, serviva le piccole tabaccherie, i piccoli alimentari che allora tenevano quadernetti, penne e poca cancelleria. Il lavoro iniziava ad essere tanto.

Negli anni ’60, più o meno, anche mia madre Adriana ha iniziato a lavorare in cartoleria. Ho un bellissimo ricordo di Luciano, il dipendente che avevano, era simpaticissimo! Ero piccola ma ricordo anche il mobiletto per le riparazioni delle prime penne stilografiche.

C’era molta richiesta di articoli da sposa, libri da messa, rosari. Mio padre partiva in bicicletta per andare a Maniago a comprare i coltellini. Si vendevano anche tantissime decorazioni di Natale, fili d’argento, palline di vetro decorate a mano, muschio, statuine per il presepe, il cielo stellato di carta… io avevo cinque, sei, sette anni, mi sembra. In cartoleria ci sono cresciuta. Dopo la scuola, con mio fratello, andavamo a fare piccoli lavoretti ma di precisione!

Si servivano soprattutto gli studenti perché davanti alla stazione c’era il ritrovo delle corriere. Alle 7 del mattino, quando si apriva la porta del negozio, c’era la ressa, soprattutto nel periodo scolastico, per i libri.

Quando i miei genitori hanno scelto di collaborare con Buffetti, la cartoleria ha lasciato il comparto scolastico e regalistica e si è specializzata in forniture per ufficio.

Dopo tre anni di scuole superiori come segretaria d’azienda e due di perito contabile e corrispondente in lingue estere, spinta dagli amici di allora, ho iniziato a frequentare economia e commercio all’università, Ho anche dato qualche esame con buon esito ma sentivo che il mio posto era in cartoleria. Non mi sbagliavo. Dopo il secondo infarto di mio padre ho deciso di portare avanti l’attività e ho continuato a farlo dopo che lui se n’è andato improvvisamente nel 1977.

Mio marito Gastone era cliente del negozio di Viale Carducci, veniva spesso e si soffermava a chiacchierare. Non mi ero accorta che mi stava corteggiando! Poi è arrivato un invito a cena e da lì abbiamo iniziato a frequentarci, ci siamo sposati ed è nato Ivan. Verso fine anni ’90 Gastone si è dedicato sempre meno al suo lavoro per essere sempre più presente nella cartoleria che, sebbene in crescita e con molti dipendenti, ha continuato ad avere una gestione familiare”.

A noi piace molto condividere questo racconto del signor Angelo, tratto dal libro “Conegliano racconta”.

Il negozietto del signor Ivan Battivelli

“Ricordo quando frequentavo le scuole medie “G.B. Cima”. Di fronte al Municipio di Piazza Cima, a fianco di un caffè (or chiuso e del quale rimane solo una targa), c’era un piccolo negozio che vendeva materiale di cartoleria. Il negozio era molto caratteristico in quanto i serramenti esterni erano in legno e dipinti con vernice; all’interno il locale era talmente piccolo che non riesco ancora oggi a capacitarmi come mai in così poco spazio potessero starci gli scaffali con quaderni, penne, inchiostri ed un piccolo banco da lavoro dietro il quale c’era un uomo sempre sorridente e cortese. Quel locale si trasferì in seguito in Corso Vittorio Emanuele, vicino all’attuale gelateria, lo gestiva il signor Ivan Battivelli.

Oggi ci sono le penne biro, ma a quel tempo gli alunni a scuola utilizzavano ancora il portapenne, l’inchiostro ed i pennini, e non solo nell’ora di calligrafia durante la quale si utilizzavano pennini speciali che consentivano di scrivere in stile inglese oppure gotico, ma anche per svolgere i normali compiti scritti.

Le penne stilografiche erano l’aspirazione massima di ogni studente. Il negozio del signor Ivan disponeva di un buon assortimento di penne stilografiche e di inchiostri, nonché pezzi di ricambio per le stesse, come ad esempio i pennini e le “pompette” interne delle stilografiche che consentivano di caricare l’inchiostro. Il signor Ivan accoglieva tutti con un sorriso: le nostre richieste di aiuto per una riparazione o un suggerimento venivano sempre gentilmente esaudite e comunque cercava sempre di aiutarci conscio delle nostre scarse risorse finanziarie. Una figura certamente indimenticabile quella del signor Ivan: un sorriso che mi accompagnò per tutti gli anni delle medie Cima”. Angelo

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